Italia dagli anni ’30 ad oggi, vista attraverso le canzoni degli autori più amati come Kramer, D’anzi, Galdieri e molti altri…
La canzone è, da sempre, uno dei più potenti elisir in grado di mettere in moto la nostra memoria. Ricordi, affetti, momenti, situazioni particolari della nostra vita, tutto può essere legato ad una canzone: basta l’inizio di una melodia per rimettere in moto sensazioni, immagini, volti che credevamo dimenticati, appannati dagli anni. Gli esperti chiamano tutto ciò “sinestesia”, ossia quella facoltà della musica in grado di stimolare diversi sensi dell’udito, che sarebbe il principale destinatario del “messaggio”. Così questo programma vuole riportarci indietro negli anni, quando la radio e le grandi orchestre erano in auge, verso un mondo mai dimenticato e mai dimenticabile. Attraverso il racconto ripercorreremo dapprima gli anni ’30, in cui le prime orchestre “moderne” ( i termini “jazz” e “swing” erano vietati dal regime) facevano sognare le coppie che danzavano, forse senza saperlo, al suono dei ritmi americani. Il nostro “viaggio” continua fino ad arrivare all’immediato dopoguerra dove le big bands e la loro musica erano diventate sinonimo della voglia di vivere e ricostruire; ed ancora negli anni ’50, in epoca pre-televisiva, il mezzo radio, ormai alla portata di molti, non cessava di esercitare un grande fascino e portava nelle case il suono delle orchestre di Kramer, Trovajoli e tanti altri, mentre l’economia si avvicinava al “boom” degli anni ’60. Tutto ciò arricchito dalle esecuzioni dell’orchestra, nel rispetto di quello stile derivante dallo “swing” che le orchestre americane, da Duke Ellington a Benny Goodman a Count Basie, avevano reso popolare sin dagli anni ’30, e che influenzerà la musica leggera fino a tutt’oggi.